Nello schema ER (Entità-Relazione), una relazione rappresenta un’associazione o un legame significativo tra due o più entità. Queste relazioni indicano come le entità sono connesse o interagiscono tra loro all’interno del sistema che si sta modellando. Le relazioni vengono rappresentate graficamente da rombi che collegano le entità coinvolte e spesso sono etichettate per descrivere la natura della connessione.

In alcuni contesti, data la complessità delle relazioni e del numero degli attributi che dovremmo introdurre è utile trasformare una relazione in un’entità. La trasformazione è una pratica comune nella progettazione dei database quando la relazione stessa diventa significativa e complessa al punto da richiedere attributi propri. Ecco alcune situazioni in cui può convenire trasformare una relazione in un’entità:

  1. Attributi aggiuntivi: Se una relazione acquisisce attributi che descrivono specifiche caratteristiche o qualità della relazione stessa, è opportuno considerare la trasformazione di quella relazione in un’entità separata. Questo accade quando la relazione diventa più di un semplice collegamento tra entità.
  2. Coinvolgimento di altre entità: Se la relazione coinvolge altre entità oltre a quelle inizialmente previste, questo suggerisce che la relazione è diventata più complessa e che potrebbe essere meglio rappresentarla come un’entità distinta.
  3. Ripetizione di istanze: Se esistono più istanze della stessa relazione tra le stesse entità, potrebbe essere utile trasformare quella relazione in un’entità separata per gestire meglio questa ripetizione e per introdurre attributi specifici per ciascuna istanza della relazione.

Istanza di relazione

Il concetto di “istanza di una relazione” si riferisce a una specifica coppia di entità che partecipa a una relazione in un dato momento all’interno di un database. In altre parole, un’istanza di una relazione rappresenta un’occorrenza concreta e specifica di collegamento tra due entità.

Per comprendere meglio questo concetto, consideriamo un esempio di una relazione “Vive” tra due entità: “Persona” e “Città”. Ogni volta che una persona va a vivere in una specifica città, si genera un’istanza della relazione “Vive”. Questa istanza rappresenta una connessione specifica tra una persona e una città, identificata da attributi come la data di trasferimento nella città.

Ecco alcuni punti chiave sull’istanza di una relazione:

  1. Specificità temporale: Un’istanza di una relazione esiste in un preciso momento nel tempo. Ad esempio, un’istanza della relazione “Ha creato” tra un artista e un quadro ha una data di creazione specifica.
  2. Unicità: Ogni istanza di una relazione è unica. Se un artista crea più quadri, ogni coppia artista-quadro rappresenta un’istanza distinta della relazione “Ha creato”.
  3. Contesto specifico: L’istanza di una relazione è definita dal contesto in cui si verifica. Ad esempio, considerando la relazione “Ha creato”, l’istanza potrebbe includere dettagli come il titolo del quadro e il nome dell’artista.
  4. Attributi aggiuntivi: Oltre agli attributi delle entità coinvolte, un’istanza di una relazione può anche includere attributi specifici che descrivono la relazione stessa. Ad esempio, nella relazione “Ha creato”, potremmo avere un attributo aggiuntivo come “Data_di_creazione” per indicare quando il quadro è stato creato dall’artista.

Grado di una relazione

Il grado della relazione in uno schema Entità-Relazione (ER) si riferisce al numero di entità coinvolte in quella relazione. In altre parole, il grado indica quanti tipi di entità partecipano alla relazione e si classifica in base al numero di entità coinvolte.

Ci sono tre tipi principali di grado della relazione:

Grado binario (2)

Una relazione binaria coinvolge esattamente due entità. È il tipo più comune di relazione nel modello ER.

Ad esempio, nella relazione “Ha creato” tra “Artista” e “Quadro”, ci sono esattamente due entità coinvolte: l’artista che crea il quadro.

Grado ternario (3)

Una relazione ternaria coinvolge esattamente tre entità.

Ad esempio, potremmo avere una relazione ternaria “Ha collaborato” tra “Artista”, “Curatore” e “Esposizione”, che rappresenta la collaborazione di artisti e curatori per una mostra.

Grado n-ario (n > 3):

Una relazione n-aria coinvolge più di tre entità.

Le relazioni ternarie possono sempre essere esplose al fine di ottenere diagrammi più leggibili:

Il grado della relazione è un aspetto importante da considerare durante la progettazione dello schema ER, poiché influenza la struttura del database e la rappresentazione delle relazioni. Assicurarsi di identificare correttamente il grado delle relazioni è essenziale per garantire una corretta modellazione dei dati e una comprensione chiara delle interazioni tra le entità nel sistema.

Attributi di relazione

Gli “attributi di relazione” sono caratteristiche o proprietà che descrivono la natura o le qualità delle relazioni stesse all’interno di uno schema Entità-Relazione (ER). Mentre gli attributi delle entità forniscono informazioni specifiche su ciascuna istanza di un’entità, gli attributi di relazione forniscono dettagli aggiuntivi sul legame tra le entità coinvolte nella relazione.

Quando una relazione diventa troppo complessa in termini di attributi presenti e quindi di significato può essere utile trasformare una relazione in un’entità. Ecco alcune situazioni in cui può convenire trasformare una relazione in un’entità:

  1. Attributi aggiuntivi: Se una relazione acquisisce attributi che descrivono specifiche caratteristiche o qualità della relazione stessa, è opportuno considerare la trasformazione di quella relazione in un’entità separata. Questo accade quando la relazione diventa più di un semplice collegamento tra entità.
  2. Coinvolgimento di altre entità: Se la relazione coinvolge altre entità oltre a quelle inizialmente previste, questo suggerisce che la relazione è diventata più complessa e che potrebbe essere meglio rappresentarla come un’entità distinta.
  3. Ripetizione di istanze: Se esistono più istanze della stessa relazione tra le stesse entità, potrebbe essere utile trasformare quella relazione in un’entità separata per gestire meglio questa ripetizione e per introdurre attributi specifici per ciascuna istanza della relazione

Supponiamo di avere la seguente relazione superaEsame:

Per questo scenario ha senso considerare l’esame con un’entità a parte:

Alcune entità sono complesse e potrebbe essere necessario esploderle in altre entità anche per specificare meglio gli attributi:

Nell’esempio vediamo chiaramente che ci sono degli attributi (RagioneSociale e Indirizzo) che non appartengono propriamente alla persona ma che esprimono delle proprietà relative al luogo di lavoro della stessa. Conviene in questo caso sdoppiare nel seguente modo le entità:

Ricorsione e Ruoli

Le relazioni ricorsive sono relazioni in cui una singola entità è in relazione con se stessa attraverso un’associazione definita dalla stessa entità. Questo significa che gli elementi dell’entità sono collegati a altri elementi della stessa entità.

In questo tipo di relazioni è fondamentale specificare i ruoli che le istanze assumono nella relazione stessa:

Vincoli di cardinalità

I vincoli di cardinalità sono regole che definiscono il numero di istanze di un’entità che possono essere associate a un’altra entità tramite una relazione in uno schema ER (Entità-Relazione). Questi vincoli specificano le quantità minime e massime di relazioni valide tra le entità coinvolte.

Vincolo 1:1

Questo vincolo specifica che ogni istanza di una entità può essere associata a una e sola istanza di un’altra entità e viceversa. In altre parole, c’è una relazione esclusiva e univoca tra le istanze delle due entità coinvolte. Questo tipo di vincolo è spesso usato quando si desidera separare le informazioni in più entità per motivi di organizzazione o efficienza, mantenendo comunque una relazione stretta tra le entità.

Un esempio di un vincolo 1:1 potrebbe essere tra le entità “Libro” e “Copertina”. Ogni libro ha una sola copertina e ogni copertina appartiene a un solo libro. Questo vincolo assicura che ciascun libro abbia un’unica copertina associata e viceversa.

In termini insiemistici possiamo rappresentare questa relazione attraverso i diagrammi di Venn:

Vincolo 1:N

Questo vincolo indica che un’istanza di una entità può essere associata a più istanze di un’altra entità, ma ogni istanza in questa seconda entità può essere associata a una sola istanza nella prima entità. Consideriamo una relazione 1-n tra “Autore” e “Libro”. Un autore può scrivere molti libri, ma ogni libro è scritto da un solo autore. Quindi, un autore può essere associato a molti libri, ma ogni libro è associato a un solo autore. Questo vincolo stabilisce una relazione di dipendenza unilaterale.

Dal punto di vista insiemistico:

Vincolo N:N

Questo vincolo si verifica quando molte istanze in un’entità possono essere associate a molte istanze di un’altra e viceversa. Un esempio di un vincolo n-n potrebbe essere tra le entità “Classe” e “Docente”. Una classe può avere più docenti e un docente può appartenere a più classi.

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